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Frammenti di Noi

Avviso: questa è un’opera di finzione. I fatti e le persone qui menzionate sono il frutto della fantasia, dei sogni o degli incubi dell’autore.

Capitolo 1: L’infanzia del padre

Capitolo 1: L’infanzia del padre

Erano tempi difficili, come sono difficili tutti i tempi quando hai solo le tue braccia e una piccola parte di terra per mantenere la tua famiglia. Mio nonno, Carmine come me, era un uomo della terra, tagliato alle fatiche e con una famiglia numerosa. Chissà come i...

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Capitolo 2: Il matrimonio della madre

Capitolo 2: Il matrimonio della madre

Il 23 aprile 1930 Dio portò una forza della natura nel mondo. Raccolse una piccola manciata di elementi abbondanti in tutto il vasto Universo, Carbonio, Idrogeno, Azoto, Calcio, Fosforo e Potassio, aggiunse gocce d'acqua e, dopo 9 mesi di gestazione nel grembo di mia...

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Capitolo 3: Un nuovo mondo

Capitolo 3: Un nuovo mondo

Padre Benedetto attraversò di corsa la sacrestia, attraversando la navata centrale verso le porte della chiesa. Lampeggiò davanti alle religiose che rimasero con le mani in segno di saluto sospese a mezz'aria, perplesse. Non hanno mai visto il santo prete paffuto...

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Capitolo 4: Il bacio rubato

Capitolo 4: Il bacio rubato

L'atmosfera era tesa e pesante. Erano presenti mio nonno Giovanni, la sorella di mia madre, zia Onorina, e suo marito, Antonio Rizzo, che lavorava in Germania. Mia nonna Grazia piangeva e singhiozzava forte in un angolo della stanza, sorretta dalla sorella maggiore di...

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Capitolo 5: Le acque rotoleranno…

Capitolo 5: Le acque rotoleranno…

Durante il viaggio in nave verso il Brasile, mio ​​padre conobbe molte persone, provenienti da varie parti del mondo, venute a provare la vita in Sud America. Erano per lo più italiani e spagnoli, ma si potevano trovare anche portoghesi, tedeschi, turchi, greci e...

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Capitolo 6: La fine dell’inizio

Capitolo 6: La fine dell’inizio

Ci sono parti della storia e situazioni che non rientrano in una narrazione, a causa dei loro aspetti psicologici, complessità e drammaticità. Questo è stato il caso di mia madre che ha lasciato la sua piccola città natale con le sue due figlie. C'è molto dolore nel...

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Epilogo

Questa è una piccola opera di finzione basata su eventi reali. La mia intenzione è quella di onorare gli immigrati italiani che, come i miei genitori, hanno lasciato la loro terra e i loro parenti per costruire il futuro in un paese lontano, geograficamente e culturalmente, dall’Italia. Qui hanno trovato un campo immenso e vasto, pronto per essere arato e seminato di sudore, lacrime e un po’ di sorriso.

Mio padre, ottimo falegname, era un lavoratore ammirevole, per tecnica e volume. Faceva paura vederlo lavorare dall’alba al tramonto, tra le tante macchine pericolose, con i suoi quasi 40 dipendenti nell’azienda che lui e mia madre hanno gestito a lungo. Il legno grezzo, proveniente dai lontani stati del Pará e dell’Amazzonia, veniva trasformato in mobili pregiati di grande qualità. Hanno generato una ricchezza onesta, frutto del solo duro lavoro, avendo acquisito dal nulla più di 15 proprietà. Non hanno mai svergognato gli italiani in Brasile commettendo alcuna disonestà.

Con un’istruzione elementare italiana di base, hanno cresciuto due figlie che erano avvocati molto competenti e di successo, che lavoravano nel diritto immobiliare. Mi hanno dato accesso alle facoltà di scienze sociali e giornalismo, che ho finito per trasferire per dirigere il nostro mobilificio. Ho imparato dalla vita!

I due hanno vissuto una storia d’amore lunga e molto particolare fatta di litigi quotidiani e cure estreme che è stata più che materna quando mio padre, 85 anni, si è ammalato e ha lottato coraggiosamente contro la morte per 2 anni. Dopo la sua morte, è diventato un uomo santo per mia madre, che ha coltivato un amore e una crescente demenza per 5 anni, fino a quando ha lasciato questa Terra. Nonostante l’oblio causato dalla malattia, ha sempre sognato di tornare a Felitto e ha vissuto fino in fondo la sua filosofia di vita: “La gioia guarisce”.

Noi figli, parenti e amici più cari, abbiamo finalmente potuto capire quanto fosse grande l’amore che li univa e che, contrariamente a quanto immaginavamo, mia madre salì su una nave diretta in Brasile con due bambini in braccio, non per cercare soddisfazioni e rivincite per 4 anni senza novità, ma per una passione resistente, tenace e fortissima, come la vita stessa.